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Io e mia sorella

Salve, ho 35 anni e sono siciliana, ma da pochi mesi vivo al nord. Ho un problema che riguarda mia sorella minore. Lei ha 26 anni e siamo state sempre molto legate, credo avevamo un rapporto speciale in cui io ero il suo punto di riferimento in qualche modo... Nonostante io sia sposata da 7 anni e vivevo già in un'altra città, dunque lontana dalla casa paterna, non passava giorno in cui mia sorella ed io non ci sentivamo... finché lei non ha conosciuto un ragazzo, un tipo più giovane di lei. Da quel momento ha smesso quasi completamente di interessarsi a me. All'inizio ho cercato di instaurare un rapporto di amicizia anche con lui, addirittura proponendo di uscire insieme: lei e il suo ragazzo, io e mio marito. Ma poco dopo hanno cominciato a mostrarsi freddi: mia sorella non veniva più a trovarmi nemneno assieme a mia madre. E quando ci ritrovavamo a pranzo da mia madre, a parte i saluti, entrambi mi ignoravano. Insomma con il tempo il nostro rapporto è andato completamente deteriorandosi finché non riuscivo più a parlarle: non rispondeva al tel e ai messaggi sui social non rispondeva lei ma il suo ragazzo ( in un momento credo di debolezza è riuscita a confidarmi che lui le impedisce di usare il suo profilo facebook, se non in sua presenza...) inutile dire che è impossibile riuscire a stare da sola con lei, tanto più adesso che hanno avuto un bambino e sono andati a convivere. Ne ho parlato con mia madre, ma lei dice che è normale che lei non possa mettersi a rispondere ecc perché deve curare il bambino. Quando vado a trovarla il suo compagno vuole essere presente, per cui mi ha esplicitamente invitata a recarmi da lei nel pomeriggio, perché egli al mattino lavora. Mia sorella in tale situazione non dice nulla, lo asseconda in tutto e per lei perdere il rapporto che avevamo non è minimamente un problema... da 6 mesi mi sono anche trasferita al nord con mio marito e lei non sembra interessata nemmeno a sapere come sto. Non telefona, non si fa sentire, nulla. Devo telefonare sempre io, ma questa estate ho avuto forse la delusione più grande da parte sua:mi sono recata in Sicilia per 15 giorni e lei lo sapeva che ero da nostra madre. Non potevo andare a trovarla a casa perché lei si trovava in campagna dalla suocera, le ho telefonato ma ha detto che non poteva venire perché quel giorno avevano da fare... ovvero dovevano andare ad una festa di paese con dei cugini... insomma in 15 giorni è venuta una sola volta, ovviamente rigorosamente accompagnata da lu; hanno pranzato, hanno preso i regali che avevo portato per loro e per quello che dovrebve essere il mio nipotino e poi sono andati via. In quel frangente ho cercato di parlarle, mi sono arrabbiata, ho mostrato la mia delusione, ma nulla, lei completamente inerte e poi era impossibile anche parlare senza la presenza di lui. Inutile dire che dopo non si è fatta più sentire!!! Io non riesco ad accettare questa situazione, sia perché mi manca lei e il nostro meraviglioso rapporto di un tempo, sia perché non mi piace il comportamento ambiguo di lui che sempre gentile ed educato le impone di fare terra battuta e non parlare con nessuno eccetto che forse con mia madre... insomma sono preoccupata oltre che delusa, amareggiata e triste. Cosa devo fare? C'è qualcuno che potrebbe darmi un consiglio?

Una cosa su cui riflettere

Ci piacerebbe, dopo che hai letto questa storia, autentica, come tutte le altre, inserita da chi stà in qualche maniera soffrendo, che tu riflettessi sulla tua vita, su cosa ti crea tanto dolore, se anche tu stai provando dolore, e che provassi a pensare che forse il motivo che te lo provoca non è poi così reale. Non cercare l'approvazione degli altri ma cerca la serenità in te stesso. L'uomo ha bisogno di pochissime cose. Può vivere serenamente seguendo poche piccole regole. Aiutare gli altri, dare senza aspettarsi niente, non frequentare chi non ci capisce, non prevaricare nessuno, non cercare l'approvazione di nessuno.

Se stai bene tu staranno bene anche le persone che ti stanno vicine, quelle che ti vogliono veramente bene e a cui tu ne vuoi a tua volta. Se stai male tu, gli altri fuggiranno. In pochi sono disposti a investire tempo per il tuo benessere. Il nostro intento iniziale era di poter allestire un centralino di ascolto ma non ci siamo riusciti. La nostra speranza è che dando la possibilità a tutti di lasciare le proprie storie, chi legge lo faccia per ascoltare gli altri e ne traggia giovamento confrontandosi, non giudicando. Vorremmo stimolare in chi legge la comprensione del dolore. Noi tutti, uomini e donne, cerchiamo gentilezza e comprensione, e noi vogliamo sia dare che ricevere questa condizione dell'animo.