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18 anni angoscianti
Non capisco perché ma è da un certo periodo che non mi sento più la me solare di una volta, tutto è iniziato un po’ all’improvviso,così una mattina ho aperto gli occhi e dentro ho iniziato a sentire un senso di vuoto e di angoscia che purtroppo non sono riuscita più a mandare via. Ogni tanto, autoilludendomi, riesco a sentirlo di meno però poi è lì, proprio radicato dentro di me pronto a ritormentarmi.
Non so veramente cosa fare, sono in lotta con me stessa e mi sento pure in colpa per questi sentimenti che provo. Come dice il titolo stesso ho 18 anni, fatti anche da poco, e mi sento sbagliata perché in teoria dovrei star vivendo i periodi più belli della mia vita e ho paura che li sto sprecando. Nei mesi ho cercato delle ragioni, ho provato a fare un’introspezione e penso c’entri molto il fatto che ho preso coscienza del fatto di essere cresciuta e di dover iniziare a muovermi per il mio futuro.
Ho preso proprio coscienza di come tutto sia temporaneo e destinato prima o poi a finire, come la vita stessa del resto. Poi mi sento anche molto sola, sento come di non essere necessaria a nessuno.
Ci piacerebbe, dopo che hai letto questa storia, autentica, come tutte le altre, inserita da chi stà in qualche maniera soffrendo, che tu riflettessi sulla tua vita, su cosa ti crea tanto dolore, se anche tu stai provando dolore, e che provassi a pensare che forse il motivo che te lo provoca non è poi così reale. Non cercare l'approvazione degli altri ma cerca la serenità in te stesso. L'uomo ha bisogno di pochissime cose. Può vivere serenamente seguendo poche piccole regole. Aiutare gli altri, dare senza aspettarsi niente, non frequentare chi non ci capisce, non prevaricare nessuno, non cercare l'approvazione di nessuno.
Se stai bene tu staranno bene anche le persone che ti stanno vicine, quelle che ti vogliono veramente bene e a cui tu ne vuoi a tua volta. Se stai male tu, gli altri fuggiranno. In pochi sono disposti a investire tempo per il tuo benessere. Il nostro intento iniziale era di poter allestire un centralino di ascolto ma non ci siamo riusciti. La nostra speranza è che dando la possibilità a tutti di lasciare le proprie storie, chi legge lo faccia per ascoltare gli altri e ne traggia giovamento confrontandosi, non giudicando. Vorremmo stimolare in chi legge la comprensione del dolore. Noi tutti, uomini e donne, cerchiamo gentilezza e comprensione, e noi vogliamo sia dare che ricevere questa condizione dell'animo.
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